
Una trasmissione a cinghia affidabile non si ottiene solo “al montaggio”, ma anche con manutenzione ordinaria e controlli mirati. L’obiettivo è ridurre fermi, contenere i consumi energetici (slittamenti = energia sprecata in calore) e allungare la vita utile di cinghie, pulegge e cuscinetti.
Quali sono i segnali d’allarme? Come pianificare gli interventi?
Rumori anomali: cigolii/sferragliamenti in avvio o in accelerazione, causati spesso da sottotensione o contaminazione d’olio.
Polvere nera e odore di bruciato per slittamento eccessivo con perdita di efficienza e surriscaldamento.
Vibrazioni o aumento della temperatura di pulegge/supporti per tensione errata o disallineamento.
Usure visive: crepe, bordi sfilacciati, vetrificazione (superficie lucida), costolature assottigliate (Poly-V).
Dentate/sincrone: denti lucidati o strappati, base incrinata, delaminazioni.
Deriva/tracking (piane/tonde): la cinghia tende a “spingere” verso un bordo, chiedendo di rivedere guida/allineamento.
Prestazioni in calo: perdita di coppia, necessità di ritensionamenti frequenti.
Le informazioni qui sotto riportate si riferiscono alla cinghia in generale. Per maggiori delucidazioni, seguire sempre le linee guida fornite dal produttore.
Se durante l’ispezione noti crepe, superfici lucide “vetrificate”, abrasioni o bordi sfilacciati, la cinghia ha già perso affidabilità: va sostituita. Nelle trasmissioni a V e Poly-V la sostituzione deve essere eseguita in set, evitando di mescolare cinghie nuove con altre usurate; sulle dentate occorre controllare anche le pulegge e cambiare quelle con gole rigate o spigoli vivi. Subito dopo il cambio, verifica l’allineamento delle pulegge e che i diametri adottati rispettino i minimi consigliati; raggi troppo piccoli accorciano drasticamente la vita della cinghia, soprattutto per profili Poly-V e dentati. Una protezione migliore da polveri e trucioli (carter in ordine, guarnizioni integre) riduce il ripetersi di abrasioni precoci.
Sottotensione e sovratensione sono due facce dello stesso problema. Nel primo caso compaiono slittamento, cigolii e polvere nera; nel secondo aumentano rumorosità e temperatura dei supporti. La correzione passa da una ritaratura accurata: usa il metodo della deflessione oppure un tensiometro sonico per misurare la tensione delle cinghie e analizzare le onde sonore prodotte dalle vibrazioni, al fine di portarla nel range prescritto (soluzione ideale per Poly-V e dentate). Ricontrolla a caldo dopo 30–60 minuti dall’avviamento e di nuovo a 24 ore: l’assestamento iniziale fa calare la pretensione. Se gli interventi sono frequenti, valuta un tenditore automatico o una geometria con maggiore angolo di avvolgimento (rullo guida) per aumentare la presa senza forzare la tensione.
Sporco e contaminanti aumentano l’attrito “sbagliato” e fanno scaldare la trasmissione. La prima azione è la pulizia: rimuovi polvere e residui da gole e dorso con aria moderata e panni asciutti, evitando solventi aggressivi. Se la cinghia è impregnata d’olio o grasso, la gomma ha già perso caratteristiche: è più sicuro sostituirla e, soprattutto, eliminare la perdita alla fonte. In ambienti gravosi, considera mescole più resistenti a olio/ozono o un layout che allontani la cinghia dalle zone di lubrificazione; mantenere i carter chiusi e le tenute in ordine fa la differenza sul lungo periodo.
Vibrazioni anomale, consumo asimmetrico dei bordi o il “camminamento” della cinghia sono segnali tipici di disallineamento. Qui non basta ritensionare: serve rimettere in linea le pulegge con riga di precisione o laser, verificando sia il parallelismo sia la coassialità, quindi ritensionare alla quota corretta. Sulle cinghie trapezoidali controlla che il tracking su pulegge coronate non spinga stabilmente contro un bordo; sulle tonde verifica che le gole siano realmente tonde e prive di spigoli.
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