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 Ottobre 16, 2025

Cinghie di trasmissione

Parametri tecnici e gestionali nella scelta

Dalle cinghie di trasmissione trapezoidali (a V) e Poly-V per ventilatori, pompe e compressori, alle dentate (sincrone) per CNC e linee d’assemblaggio, fino alle piane e tonde per convogliamento e movimentazioni leggere: le trasmissioni a cinghia definiscono potenza, velocità, efficienza, rumorosità e affidabilità di molti impianti industriali.

La scelta corretta di profilo, passo, larghezza, trefoli e materiali, insieme a pulegge idonee, tensionamento e allineamento, fa la differenza nel realizzare un sistema efficiente e affidabile nel tempo.

I principali tipi di cinghie di trasmissione

Cinghie trapezoidali

La cinghia trapezoidale è una cinghia di trasmissione a frizione con sezione a V che lavora in gole corrispondenti della puleggia. La forma trapezoidale aumenta la presa laterale sulla gola, così può trasmettere coppia in modo robusto, smorzando urti e vibrazioni. È la scelta “universale” per molte trasmissioni di potenza industriali e agricole.

Cinghie dentate (o sincrone)

Una cinghia dentata – detta anche sincrona – trasmette moto e coppia tramite l’ingranamento dei denti con la puleggia corrispondente. A differenza delle cinghie a frizione (V, Poly-V, piane), non slitta: mantiene rapporto e fase costanti tra albero motore e condotto.

Cinghie piane

Le cinghie piane sono cinghie di trasmissione a frizione con sezione rettangolare che lavorano su pulegge lisce (di norma bombate/coronate per l’auto-centraggio). Trasmettono moto e potenza grazie all’attrito tra la faccia della cinghia e la superficie della puleggia. Sono la soluzione classica per alte velocità periferiche e interassi lunghi con funzionamento regolare e silenzioso.

Cinghie tonde

Le cinghie tonde (a sezione circolare) sono cinghie di trasmissione a frizione che lavorano su pulegge con gola tonda o rulli incanalati/coronati. Sono molto flessibili, adatte a percorsi complessi (rinvii, angoli, anche con leggeri twist) e a pulegge di piccolo diametro. Ideali per basse–medie potenze e velocità moderate.

Poly-V: trasmissioni compatte, spazi ridotti e carichi impegnativi

Le Poly-V (poli-V) hanno più costolature longitudinali a V che aumentano la superficie di contatto e la presa. Lo spessore sottile assicura ottima flessibilità su pulegge piccole e bassa rumorosità anche ad alte velocità. Tornano utili in azionamenti compatti, layout “serpentinati” e con rulli folli sul dorso.
Applicazioni tipiche: macchinari industriali compatti, convogliatori a rulli, elettrodomestici, compressori/HVAC.

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Dati di esercizio

l punto di partenza è definire che lavoro deve fare la trasmissione: potenza e coppia da trasferire, giri/min, profilo del ciclo (avviamenti/arresti, inversioni, picchi, carico pulsante), ore/anno e obiettivi di rumorosità/efficienza. Da qui si decide se puoi tollerare un po’ di slittamento (famiglie a frizione: trapezoidali, Poly-V, piane, tonde) oppure se serve sincronismo/posizionamento (famiglia dentata).

Layout meccanico

Contano diametri minimi delle pulegge, interasse, angolo di avvolgimento e ingombri (carter/manutenzione). Il grip cresce con l’angolo di avvolgimento: se è insufficiente, si ricorre a rulli di rinvio (verificando compatibilità con la famiglia di cinghia). Con diametri piccoli e spazio limitato funzionano bene le Poly-V (e, in generale, profili molto flessibili); con interassi lunghi e velocità elevate le piane offrono spesso marcia regolare e bassa rumorosità. Va verificata anche la velocità periferica della cinghia, l’eventuale lavoro sul dorso e le limitazioni al back-bending (specie sulle dentate, in base al costruttore).

Scelta della famiglia

  • Trapezoidali (a V): robuste, tollerano urti e micro-disallineamenti, ricambistica diffusa; ammettono slittamento (niente sincronismo).
  • Poly-V (multi-gola): molto compatte, flessibili su pulegge piccole, adatte ad alte velocità con bassa rumorosità; richiedono allineamento curato.
  • Piane: ideali per interassi lunghi e alte velocità; necessitano di pulegge coronate/guide e pre-tensione accurata.
  • Tonde: per potenze contenute e percorsi complessi (molti rinvii/curve strette).
  • Dentate (sincrone): rapporto e fase costanti (posizionamento); tollerano poco disallineamento, servono passo/profilo corretti e pretensione controllata.

Criteri economici e gestionali da valutare

  • Disponibilità e lead time: tempi, scorte e gestione urgenze influenzano direttamente il rischio fermo; meglio profili standard e equivalenti multi-brand.
  • TCO (costo totale): oltre al prezzo contano vita utile, consumi energetici (perdite), tempo uomo per tensionamenti/allineamenti e fermate. La qualità è importante per restare sempre operativi.
  • Manutenibilità: accesso ai carter, tenditori adeguati, strumenti per tensione/allineamento e istruzioni chiare riducono il MTTR (Mean time to repair).
  • Conformità/ambiente: requisiti antistatici/ATEX, temperatura, oli/polveri; scegliere mescole e trefoli coerenti con il contesto.

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29015 Castel San Giovanni
Piacenza
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